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Draxxin
tulathromycin


FOGLIETTO ILLUSTRATIVO:

Draxxin 100 mg/ml soluzione iniettabile per bovini, suini e ovini


  1. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO E DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA PRODUZIONE RESPONSABILE DEL RILASCIO DEI LOTTI DI FABBRICAZIONE, SE DIVERSI


    Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio: Zoetis Belgium SA

    Rue Laid Burniat 1 1348 Louvain-la-Neuve BELGIO


    Produttore responsabile del rilascio dei lotti di fabbricazione: FAREVA AMBOISE

    Zone Industrielle,

    29 route des Industries 37530 Pocé-sur-Cisse FRANCIA


    o


    Zoetis Manufacturing & Research Spain, S.L. Ctra. de Camprodón, s/n°

    Finca La Riba Vall de Bianya Gerona 17813 SPAGNA


  2. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE VETERINARIO


    Draxxin 100 mg/ml soluzione iniettabile per bovini, suini e ovini Tulatromicina


  3. INDICAZIONE DEL(I) PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) E DEGLI ALTRI INGREDIENTI


    Tulatromicina 100 mg/ml

    Monotioglicerolo 5 mg/ml


    Soluzione iniettabile limpida da incolore a leggermente gialla.


  4. INDICAZIONE(I)


    Bovini

    Per il trattamento e metafilassi della malattia respiratoria del bovino associata a Mannheimia haemolytica, Pasteurella multocida, Histophilus somni e Mycoplasma bovis sensibili alla tulatromicina. La presenza della malattia nel gruppo deve essere stabilita prima di impiegare il prodotto.


    Per il trattamento della cheratocongiuntivite infettiva bovina (IBK) associata a Moraxella bovis

    sensibile alla tulatromicina.

    Suini

    Per il trattamento e metafilassi della malattia respiratoria del suino associata a Actinobacillus pleuropneumoniae, Pasteurella multocida, Mycoplasma hyopneumoniae, Haemophilus parasuis e Bordetella bronchiseptica sensibili alla tulatromicina. La presenza della malattia nel gruppo deve essere stabilita prima di impiegare il prodotto. Il medicinale veterinario deve essere utilizzato solo se si prevede che i suini sviluppino la malattia entro 2-3 giorni.


    Ovini

    Per il trattamento delle prime fasi di pododermatite infettiva (pedaina) associata ad un ceppo virulento di Dichelobacter nodosus che richieda un trattamento sistemico.


  5. CONTROINDICAZIONI


    Non usare in casi di ipersensibilità agli antibiotici macrolidi o ad uno degli eccipienti.


  6. REAZIONI AVVERSE


    La somministrazione sottocutanea del medicinale veterinario nel bovino causa molto comunemente reazioni dolorose transitorie e gonfiori locali al punto di inoculo che possono persistere fino a 30 giorni. Tali reazioni non sono state osservate nel suino e nell’ovino dopo somministrazione intramuscolare. Reazioni patomorfologiche al punto di inoculo (incluse manifestazioni reversibili di congestione, edema, fibrosi ed emorragia) sono molto comuni per circa 30 giorni dopo la somministrazione nei bovini e suini.


    Negli ovini segni transitori di disagio (scuotimento della testa, sfregamento del punto di inoculo, indietreggiamento) sono molto comuni dopo l'iniezione intramuscolare. Questi segni si risolvono nel giro di pochi minuti.


    La frequenza delle reazioni avverse è definita usando le seguenti convenzioni:

    • molto comuni (più di 1 su 10 animali trattati mostra reazioni avverse durante il corso di un trattamento)

    • comuni (più di 1 ma meno di 10 animali su 100 animali trattati)

    • non comuni (più di 1 ma meno di 10 animali su 1.000 animali trattati)

    • rare (più di 1 ma meno di 10 animali su 10.000 animali trattati)

    • molto rare (meno di 1 animale su 10.000 animali trattati, incluse le segnalazioni isolate).


    Se dovessero manifestarsi effetti collaterali, anche quelli che non sono già menzionati in questo foglietto illustrativo o si ritiene che il medicinale non abbia funzionato, si prega di informarne il medico veterinario.


  7. SPECIE DI DESTINAZIONE


    Bovini, suini e ovini

    image


  8. POSOLOGIA PER CIASCUNA SPECIE, VIA(E) E MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIONE


    Bovini

    2,5 mg di tulatromicina per kg di peso corporeo (pari a 1 ml/40 kg di peso corporeo).

    Una singola somministrazione sottocutanea. Per il trattamento di bovini di oltre 300 kg di peso corporeo, ripartire la dose in più somministrazioni in modo da non superare i 7,5 ml in un punto di inoculo.


    Suini

    2,5 mg di tulatromicina per kg di peso corporeo (pari a 1 ml/40 kg di peso corporeo).


    Una singola somministrazione intramuscolare nel collo. Per il trattamento di suini di oltre 80 kg, ripartire la dose in più somministrazioni in modo da non superare i 2 ml in un punto di inoculo.


    Ovini

    2,5 mg di tulatromicina per kg di peso corporeo (pari a 1 ml/40 kg di peso corporeo). Una singola somministrazione intramuscolare nel collo.


  9. AVVERTENZE PER UNA CORRETTA SOMMINISTRAZIONE


    Per qualsiasi malattia respiratoria, si raccomanda di trattare gli animali nelle fasi iniziali della malattia e di valutare la risposta al trattamento entro 48 ore dalla somministrazione. Qualora i segni clinici della malattia respiratoria persistano o peggiorino, o insorga una recidiva, il trattamento deve essere cambiato, utilizzando un altro antibiotico, la cui somministrazione deve essere continuata fino alla risoluzione della sintomatologia clinica.


    Per assicurare un dosaggio corretto il peso corporeo deve essere determinato il più accuratamente possibile per evitare il sottodosaggio. Qualora sia necessario prelevare più volte il preparato dallo stesso flacone, si consiglia l’uso di siringhe multidose o con ago aspirante onde prevenire la perforazione eccessiva del tappo.


  10. TEMPO(I) DI ATTESA


    Bovini (carne e visceri): 22 giorni. Suini (carne e visceri): 13 giorni. Ovini (carne e visceri): 16 giorni.

    Uso non autorizzato in animali in lattazione che producono latte per consumo umano.

    Non usare in animali gravidi, destinati alla produzione di latte per consumo umano, nei due mesi prima della data prevista del parto.


  11. PARTICOLARI PRECAUZIONI PER LA CONSERVAZIONE


    Tenere fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.


    Questo medicinale veterinario non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.


    Non usare questo medicinale veterinario dopo la data di scadenza riportata sull’etichetta, dopo SCAD. Periodo di validità dopo prima apertura del contenitore: 28 giorni.

  12. AVVERTENZE SPECIALI


    Avvertenze speciali per ogni specie di destinazione:

    Si verifica resistenza crociata con altri macrolidi. Non somministrare contemporaneamente ad antimicrobici con un simile meccanismo d'azione come altri macrolidi o lincosamidi.


    Ovini:

    L'efficacia del trattamento antimicrobico della pedaina potrebbe essere ridotta da altri fattori, come le condizioni ambientali umide, nonché una gestione inadeguata dell’allevamento. Il trattamento della pedaina deve pertanto essere intrapreso insieme ad altri strumenti di gestione del gregge, ad esempio fornendo un ambiente asciutto.

    Il trattamento antibiotico della pedaina benigna non si ritiene opportuno. La tulatromicina ha mostrato un'efficacia limitata negli ovini con segni clinici gravi o pedaina cronica, e pertanto deve essere somministrato solo in una fase iniziale della pedaina.


    Precauzioni speciali per l’impiego negli animali:

    L’uso del prodotto deve basarsi su test di sensibilità nei confronti dei batteri isolati dall’animale. Se ciò non fosse possibile, la terapia deve basarsi sulle informazioni epidemiologiche locali (regionali, a livello di allevamento) sulla sensibilità dei batteri bersaglio. Durante l’uso del prodotto, è necessario attenersi ai regolamenti ufficiali, nazionali e regionali, sull’uso di prodotti antimicrobici. L'uso del prodotto che si discosta dalle istruzioni fornite nel RCP può aumentare la prevalenza di batteri resistenti alla tulatromicina e può ridurre l'efficacia del trattamento con altri macrolidi, lincosamidi e streptogramine del gruppo B a causa di una potenziale resistenza crociata.


    Se si verifica una reazione di ipersensibilità, si deve tempestivamente somministrare un trattamento appropriato.


    Precauzioni speciali che devono essere adottate dalla persona che somministra il medicinale veterinario agli animali:

    La tulatromicina è irritante per gli occhi. In caso di esposizione accidentale degli occhi, lavare immediatamente gli occhi con acqua corrente.


    La tulatromicina può causare sensibilizzazione per contatto con la cute comportando, ad esempio, arrossamento della cute (eritema) e/o dermatite. In caso di versamento accidentale sulla pelle, lavare immediatamente la parte con acqua e sapone.


    Lavarsi le mani dopo l΄uso.


    In caso di autosomministrazione accidentale, rivolgersi immediatamente ad un medico mostrandogli il foglietto illustrativo o l’etichetta.


    Se si sospetta una reazione di ipersensibilità a seguito di un’esposizione accidentale (riconosciuta, ad esempio, da prurito, difficoltà respiratoria, orticaria, gonfiore del viso, nausea, vomito) deve essere somministrato un trattamento adeguato. Rivolgersi immediatamente ad un medico mostrandogli il foglietto illustrativo o l’etichetta.


    Gravidanza e allattamento:

    Studi di laboratorio sul ratto e sul coniglio non hanno evidenziato l’esistenza di effetti teratogeni, fetotossici o maternotossici. La sicurezza del medicinale veterinario durante la gravidanza e l’allattamento non è stata stabilita. Usare solo conformemente alla valutazione del rapporto rischio/beneficio del veterinario responsabile.


    Interazione con altri medicinali veterinari ed altre forme d’interazione: Nessuna conosciuta.

    Sovradosaggio (sintomi, procedure d’emergenza, antidoti):

    Nel bovino, al dosaggio di tre, cinque o dieci volte superiore alla dose raccomandata, sono stati osservati sintomi transitori attribuiti a lieve dolorabilità al punto di inoculo, tra i quali irrequietezza, scuotimento della testa, movimenti ripetuti dei piedi sul terreno e transitoria inappetenza. Una leggera degenerazione miocardica è stata osservata nei bovini che hanno ricevuto una dose cinque-sei volte superiore alla dose raccomandata.


    Nei suinetti di circa 10 kg di peso corporeo, a cui è stata somministrata una dose tre o cinque volte superiore alla dose raccomandata, sono stati osservati sintomi transitori attribuiti a lieve dolorabilità al punto di inoculo, tra i quali eccessiva vocalizzazione e irrequietezza. Se il punto di inoculo era localizzato nella zampa posteriore, è stata rilevata anche zoppia.


    Negli agnelli (di circa 6 settimane di età), al dosaggio di tre o cinque volte superiore alla dose raccomandata, sono stati osservati sintomi transitori attribuiti a lieve dolorabilità al punto di inoculo, tra i quali indietreggiamento, scuotimento della testa, sfregamento del punto di inoculo, sdraiarsi ed alzarsi, belare.


    Incompatibilità:

    In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale veterinario non deve essere miscelato con altri medicinali veterinari.


  13. PRECAUZIONI PARTICOLARI DA PRENDERE PER LO SMALTIMENTO DEL PRODOTTO NON UTILIZZATO O DEGLI EVENTUALI RIFIUTI


    I medicinali non devono essere smaltiti nelle acque di scarico o nei rifiuti domestici.

    Chiedere al proprio medico veterinario o farmacista come fare per smaltire i medicinali di cui non si ha più bisogno. Queste misure servono a proteggere l’ambiente.


  14. DATA DELL’ULTIMA REVISIONE DEL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO


    ).


  15. ALTRE INFORMAZIONI


La tulatromicina è un antimicrobico macrolide semi-sintetico, ottenuto per fermentazione. Si differenzia da molti altri macrolidi per la sua lunga durata di azione, dovuta, in parte, alla presenza di tre gruppi aminici; per tale motivo la tulatromicina è stata inserita nella sottoclasse chimica dei triamilidi.


I macrolidi sono antibiotici batteriostatici che agiscono legandosi in maniera selettiva con l’RNA ribosomiale batterico, inibendo così la biosintesi delle proteine essenziali. I macrolidi agiscono stimolando la dissociazione del peptidil-tRNA dal ribosoma durante il processo di traslocazione.


La tulatromicina è efficace in vitro contro Mannheimia haemolytica, Pasteurella multocida, Histophilus somni e Mycoplasma bovis, nonché contro Actinobacillus pleuropneumoniae, Pasteurella multocida, Mycoplasma hyopneumoniae, Haemophilus parasuis e Bordetella bronchiseptica, i batteri patogeni più frequentemente causa della malattia respiratoria del bovino e del suino, rispettivamente. È stato evidenziato un aumento dei valori della concentrazione minima inibitoria (MIC) per alcuni isolati di Histophilus somni e Actinobacillus pleuropneumoniae. L’attività in vitro contro Dichelobacter nodosus (vir), il batterio patogeno più comunemente associato con la pododermatite infettiva negli ovini (pedaina), è stata dimostrata.


La tulatromicina possiede inoltre un’attività in vitro nei confronti di Moraxella bovis, il batterio

patogeno più comunemente associato con la cheratocongiuntivite infettiva bovina (IBK).


L'Istituto per gli Standard Clinici e di Laboratorio CLSI ha fissato i breakpoint clinici per la tulatromicina contro M. haemolytica, P. multocida e H. somni di origine respiratoria bovina e P. multocida e B. bronchiseptica di origine respiratoria suina, pari a ≤16 μg/ml sensibile e ≥64 μg/ml resistente. Per A. pleuropneumoniae di origine respiratoria suina, il breakpoint sensibile è fissato a ≤64

µg/ml. Il CLSI ha anche pubblicato i breakpoint clinici per la tulatromicina sulla base di un metodo di diffusione su disco (documento CLSI VET08, 4a ed, 2018). Non sono disponibili breakpoint clinici per

H. parasuis. Né EUCAST né CLSI hanno sviluppato metodi standard per testare gli agenti antibatterici nei confronti delle specie veterinarie di Mycoplasma e quindi non sono stati stabiliti criteri

interpretativi.


La resistenza ai macrolidi può svilupparsi per mutazione dei geni che regolano il processo di codificazione dell’RNA ribosomiale (rRNA) o di alcune proteine ribosomiali; per modificazione enzimatica (metilazione) del sito bersaglio 23S del rRNA, dando luogo in genere ad una resistenza crociata con lincosamidi e streptogramine del gruppo B (resistenza MLSB); per inattivazione enzimatica; o per efflusso del macrolide. La resistenza MLSB può essere intrinseca o inducibile. La resistenza può essere cromosomica o plasmidica e può essere trasferibile, se associata con transposoni, plasmidi, elementi integrativi e coniugativi. Inoltre, la plasticità genomica del Mycoplasma è migliorata dal trasferimento orizzontale di grandi frammenti cromosomici.


Oltre alle sue proprietà antimicrobiche, la tulatromicina dimostra un’azione immuno-modulatrice e anti-infiammatoria in studi sperimentali. Nelle cellule polimorfonucleate (PMN, neutrofili) sia di bovini che di suini, la tulatromicina promuove l'apoptosi (morte cellulare programmata) e la clearance delle cellule apoptotiche da parte dei macrofagi. Ciò riduce la produzione dei mediatori pro- infiammatori leucotriene B4 e CXCL-8 ed induce la produzione del lipide pro-risoluzione e anti- infiammatorio lipoxin A4.


Nel bovino, il profilo farmacocinetico della tulatromicina somministrata per via sottocutanea in dose unica da 2,5 mg/kg di peso vivo è caratterizzato da un assorbimento rapido ed elevato seguito da distribuzione elevata e lenta eliminazione. La concentrazione plasmatica massima (Cmax) è risultata pari a circa 0,5 µg/ml ed è stata raggiunta entro circa 30 minuti dalla somministrazione (Tmax). Le concentrazioni di tulatromicina negli omogenati di polmone erano notevolmente superiori rispetto a quelle plasmatiche. C’è una chiara evidenza che la tulatromicina si accumula in modo sostanziale nei neutrofili e nei macrofagi alveolari. Tuttavia, la concentrazione in vivo della tulatromicina nella sede di infezione del polmone non è conosciuta. Alle concentrazioni di picco ha fatto seguito una lenta riduzione della esposizione sistemica con un’apparente emivita di eliminazione (t1/2) di 90 ore nel plasma. Il legame con le proteine plasmatiche è basso, circa 40%. Il volume di distribuzione in condizioni di steady-state (Vss) determinato dopo somministrazione endovenosa è risultato pari a 11 l/kg. La biodisponibilità della tulatromicina dopo somministrazione sottocutanea nel bovino è risultata circa del 90%.


Nel suino, il profilo farmacocinetico della tulatromicina somministrata per via intramuscolare in dose unica di 2,5 mg/kg di peso vivo è anch’esso caratterizzato da un assorbimento rapido ed elevato seguito da distribuzione elevata e lenta eliminazione. La concentrazione plasmatica massima (Cmax) è risultata pari a circa 0,6 µg/ml ed è stata raggiunta entro circa 30 minuti dalla somministrazione (Tmax). Le concentrazioni di tulatromicina negli omogenati di polmone erano notevolmente superiori rispetto a quelle plasmatiche. C’è una chiara evidenza che la tulatromicina si accumula in modo sostanziale nei neutrofili e nei macrofagi alveolari. Tuttavia, la concentrazione in vivo della tulatromicina nella sede di infezione del polmone non è conosciuta. Alle concentrazioni di picco ha fatto seguito una lenta riduzione della esposizione sistemica con un’apparente emivita di eliminazione (t1/2) di circa 91 ore nel plasma. Il legame con le proteine plasmatiche è basso, circa 40%. Il volume di distribuzione in condizioni di steady-state (Vss) determinato dopo somministrazione endovenosa è risultato pari a 13,2 l/kg. La biodisponibilità della tulatromicina dopo somministrazione intramuscolare nel suino è risultata circa dell’ 88%.


Negli ovini, il profilo farmacocinetico della tulatromicina, somministrata per via intramuscolare in

dose unica di 2,5 mg/kg di peso vivo, ha raggiunto una concentrazione plasmatica massima (Cmax) di 1,19 µg/ml in circa 15 minuti dopo la somministrazione (Tmax) e aveva una emivita di eliminazione (t1/2) di 69,7 ore. Il legame con le proteine plasmatiche è circa 60-75%. Dopo somministrazione endovenosa il volume di distribuzione in condizioni di steady-state (Vss) è risultato pari a 31,7 l/kg. La biodisponibilità della tulatromicina dopo somministrazione intramuscolare negli ovini è risultata del 100%.


È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.


I flaconi da 500 ml non devono essere impiegati per i suini e ovini.

FOGLIETTO ILLUSTRATIVO:

Draxxin 25 mg/ml soluzione iniettabile per suini


  1. NOME E INDIRIZZO DEL TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO E DEL TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALLA PRODUZIONE RESPONSABILE DEL RILASCIO DEI LOTTI DI FABBRICAZIONE, SE DIVERSI


    Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio: Zoetis Belgium SA

    Rue Laid Burniat 1 1348 Louvain-la-Neuve BELGIO


    Produttore responsabile del rilascio dei lotti di fabbricazione: Zoetis Belgium SA

    Rue Laid Burniat 1 1348 Louvain-la-Neuve BELGIO


    o


    Zoetis Manufacturing & Research Spain, S.L. Ctra. de Camprodón, s/n°

    Finca La Riba Vall de Bianya Gerona 17813 SPAGNA


  2. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE VETERINARIO


    Draxxin 25 mg/ml soluzione iniettabile per suini Tulatromicina


  3. INDICAZIONE DEL(I) PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) E DEGLI ALTRI INGREDIENTI


    Tulatromicina 25 mg/ml

    Monotioglicerolo 5 mg/ml


    Soluzione iniettabile limpida da incolore a leggermente gialla.


  4. INDICAZIONE(I)


    Per il trattamento e metafilassi della malattia respiratoria del suino associata a Actinobacillus pleuropneumoniae, Pasteurella multocida, Mycoplasma hyopneumoniae, Haemophilus parasuis e Bordetella bronchiseptica sensibili alla tulatromicina. La presenza della malattia nel gruppo deve essere stabilita prima di impegare il prodotto. Il medicinale veterinario deve essere utilizzato solo se si prevede che i suini sviluppino la malattia entro 2-3 giorni.


  5. CONTROINDICAZIONI


    Non usare in casi di ipersensibilità agli antibiotici macrolidi o ad uno degli eccipienti.


  6. REAZIONI AVVERSE


    Reazioni patomorfologiche al punto di inoculo (incluse manifestazioni reversibili di congestione, edema, fibrosi ed emorragia) sono presenti per circa 30 giorni dopo la somministrazione.


    Se dovessero manifestarsi effetti collaterali, anche quelli che non sono già menzionati in questo foglietto illustrativo o si ritiene che il medicinale non abbia funzionato, si prega di informarne il medico veterinario.


  7. SPECIE DI DESTINAZIONE


    Suini.


  8. POSOLOGIA PER CIASCUNA SPECIE, VIA(E) E MODALITÀ DI SOMMINISTRAZIONE


    Una singola somministrazione intramuscolare di 2,5 mg di tulatromicina per kg di peso corporeo (pari a 1 ml/10 kg di peso corporeo) nel collo.


    Per il trattamento di suini di oltre 40 kg, ripartire la dose in più somministrazioni in modo da non superare i 4 ml in un punto di inoculo.


  9. AVVERTENZE PER UNA CORRETTA SOMMINISTRAZIONE


    Per qualsiasi malattia respiratoria, si raccomanda di trattare gli animali nelle fasi iniziali della malattia e di valutare la risposta al trattamento entro 48 ore dalla somministrazione. Qualora i segni clinici della malattia respiratoria persistano o peggiorino, o insorga una recidiva, il trattamento deve essere cambiato, utilizzando un altro antibiotico, la cui somministrazione deve essere continuata fino alla risoluzione della sintomatologia clinica.


    Per assicurare un dosaggio corretto il peso corporeo deve essere determinato il più accuratamente possibile per evitare il sottodosaggio. Qualora sia necessario prelevare più volte il preparato dallo stesso flacone, si consiglia l’uso di siringhe multidose o con ago aspirante onde prevenire la perforazione eccessiva del tappo.


  10. TEMPO(I) DI ATTESA


    Carne e visceri: 13 giorni.


  11. PARTICOLARI PRECAUZIONI PER LA CONSERVAZIONE


    Tenere fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.


    Questo medicinale veterinario non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.


    Non usare questo medicinale veterinario dopo la data di scadenza riportata sull’etichetta, dopo SCAD. Periodo di validità dopo prima apertura del contenitore: 28 giorni.

  12. AVVERTENZE SPECIALI


    Avvertenze speciali per ciascuna specie di destinazione:

    Si verifica resistenza crociata con altri macrolidi. Non somministrare contemporaneamente ad antimicrobici con un simile maccanismo d’azione come altri macrolidi o lincosamidi.


    Precauzioni speciali per l’impiego negli animali:

    L’uso del prodotto deve basarsi su test di sensibilità nei confronti dei batteri isolati dall’animale. Se ciò non fosse possibile, la terapia deve basarsi sulle informazioni epidemiologiche locali (regionali, a livello di allevamento) sulla sensibilità dei batteri bersaglio. Durante l’uso del prodotto, è necessario attenersi ai regolamenti ufficiali, nazionali e regionali, sull’uso di prodotti antimicrobici. L'uso del prodotto che si discosta dalle istruzioni fornite nel RCP può aumentare la prevalenza di batteri resistenti alla tulatromicina e può ridurre l'efficacia del trattamento con altri macrolidi, lincosamidi e streptogramine del gruppo B a causa di una potenziale resistenza crociata.


    Se si verifica una reazione di ipersensibilità, si deve tempestivamente somministrare un trattamento appropriato.


    Precauzioni speciali che devono essere adottate dalla persona che somministra il medicinale veterinario agli animali:

    La tulatromicina è irritante per gli occhi. In caso di esposizione accidentale degli occhi, lavare immediatamente gli occhi con acqua corrente.

    La tulatromicina può causare sensibilizzazione per contatto con la cute comportando, ad esempio, arrossamento della cute (eritema) e/o dermatite. In caso di versamento accidentale sulla pelle, lavare immediatamente la parte con acqua e sapone.


    Lavarsi le mani dopo l΄uso.


    In caso di autosomministrazione accidentale, rivolgersi immediatamente ad un medico mostrandogli il foglietto illustrativo o l’etichetta.


    Se si sospetta una reazione di ipersensibilità a seguito di un’esposizione accidentale (riconosciuta, ad esempio, da prurito, difficoltà respiratoria, orticaria, gonfiore del viso, nausea, vomito) deve essere somministrato un trattamento adeguato. Rivolgersi immediatamente ad un medico mostrandogli il foglietto illustrativo o l’etichetta.


    Gravidanza e allattamento:

    Studi di laboratorio sul ratto e sul coniglio non hanno evidenziato l’esistenza di effetti teratogeni, fetotossici, maternotossici. La sicurezza del medicinale veterinario durante la gravidanza e l’allattamento non è stata stabilita. Usare solo conformemente alla valutazione del rapporto rischio/beneficio del veterinario responsabile.

    Interazione con altri medicinali veterinari ed altre forme d’interazione: Nessuna conosciuta.


    Sovradosaggio (sintomi, procedure d’emergenza, antidoti):

    Nei suinetti di circa 10 kg di peso corporeo, a cui è stata somministrata una dose tre o cinque volte superiore alla dose raccomandata, sono stati osservati sintomi transitori attribuiti a lieve dolorabilità al punto di inoculo, tra i quali eccessiva vocalizzazione e irrequietezza. Se il punto di inoculo era localizzato nella zampa posteriore, è stata rilevata anche zoppia.


    Incompatibilità:

    In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale veterinario non deve essere miscelato con altri medicinali veterinari.

  13. PRECAUZIONI PARTICOLARI DA PRENDERE PER LO SMALTIMENTO DEL PRODOTTO NON UTILIZZATO O DEGLI EVENTUALI RIFIUTI


    I medicinali non devono essere smaltiti nelle acque di scarico o nei rifiuti domestici.

    Chiedere al proprio medico veterinario o farmacista come fare per smaltire i medicinali di cui non si ha più bisogno. Queste misure servono a proteggere l’ambiente.


  14. DATA DELL’ULTIMA REVISIONE DEL FOGLIETTO ILLUSTRATIVO


    ).


  15. ALTRE INFORMAZIONI


La tulatromicina è un antimicrobico macrolide semi-sintetico, ottenuto per fermentazione. Si differenzia da molti altri macrolidi per la sua lunga durata di azione, dovuta, in parte, alla presenza di tre gruppi aminici; per tale motivo la tulatromicina è stata inserita nella sottoclasse chimica dei triamilidi.


I macrolidi sono antibiotici batteriostatici che agiscono legandosi in maniera selettiva con l’RNA ribosomiale batterico, inibendo così la biosintesi delle proteine essenziali. I macrolidi agiscono stimolando la dissociazione del peptidil-tRNA dal ribosoma durante il processo di traslocazione.


La tulatromicina è efficace in vitro contro Actinobacillus pleuropneumoniae, Pasteurella multocida, Mycoplasma hyopneumoniae , Haemophilus parasuis e Bordetella bronchiseptica, i batteri patogeni più frequentemente causa della malattia respiratoria del suino. È stato evidenziato un aumento dei valori della concentrazione minima inibitoria (MIC) per alcuni isolati di Actinobacillus pleuropneumoniae.


L'Istituto per gli Standard Clinici e di Laboratorio CLSI ha fissato i breakpoint clinici per la tulatromicina contro P. multocida e B. bronchiseptica di origine respiratoria suina, pari a ≤16 μg/ml sensibile e ≥64 μg/ml resistente. Per A. pleuropneumoniae di origine respiratoria suina, il breakpoint sensibile è fissato a ≤64 µg/ml. Il CLSI ha anche pubblicato i breakpoint clinici per la tulatromicina sulla base di un metodo di diffusione su disco (documento CLSI VET08, 4a ed, 2018). Non sono disponibili breakpoint clinici per H. parasuis. Né EUCAST né CLSI hanno sviluppato metodi standard per testare agenti antibatterici nei confronti delle specie veterinarie di Mycoplasma e quindi non sono stati stabiliti criteri interpretativi.


La resistenza ai macrolidi può svilupparsi per mutazione dei geni che regolano il processo di codificazione dell’RNA ribosomiale (rRNA) o di alcune proteine ribosomiali; per modificazione enzimatica (metilazione) del sito bersaglio 23S del rRNA, dando luogo in genere ad una resistenza crociata con lincosamidi e streptogramine del gruppo B (resistenza MLSB); per inattivazione enzimatica; o per efflusso del macrolide. La resistenza MLSB può essere intrinseca o inducibile. La resistenza può essere cromosomica o plasmidica e può essere trasferibile, se associata con i transposoni, plasmidi, elementi integrativi e coniugativi. Inoltre, la plasticità genomica del Mycoplasma è migliorata dal trasferimento orizzontale di grandi frammenti cromosomici.


Oltre alle sue proprietà antimicrobiche, la tulatromicina dimostra un’azione immuno-modulatrice e anti-infiammatoria in studi sperimentali. Nelle cellule polimorfonucleate (PMN, neutrofili) dei suini, la tulatromicina promuove l'apoptosi (morte cellulare programmata) e la clearance delle cellule apoptotiche da parte dei macrofagi. Ciò riduce la produzione dei mediatori pro-infiammatori leucotriene B4 e CXCL-8 ed induce la produzione del lipide pro-risoluzione e anti-infiammatorio lipoxin A4.


Nel suino, il profilo farmacocinetico della tulatromicina somministrata per via intramuscolare in dose

unica di 2,5 mg/kg di peso vivo è anch’esso caratterizzato da un assorbimento rapido ed elevato seguito da distribuzione elevata e lenta eliminazione. La concentrazione plasmatica massima (Cmax) è risultata pari a circa 0,6 µg/ml ed è stata raggiunta entro circa 30 minuti dalla somministrazione (Tmax). Le concentrazioni di tulatromicina negli omogenati di polmone erano notevolmente superiori rispetto a quelle plasmatiche. C’è una chiara evidenza che la tulatromicina si accumula in modo sostanziale nei neutrofili e nei macrofagi alveolari. Tuttavia, la concentrazione in vivo della tulatromicina nella sede di infezione del polmone non è conosciuta. Alle concentrazioni di picco ha fatto seguito una lenta riduzione della esposizione sistemica con un’apparente emivita di eliminazione (t1/2) di circa 91 ore nel plasma. Il legame con le proteine plasmatiche è basso, circa 40%. Il volume di distribuzione in condizioni di steady-state (Vss) determinato dopo somministrazione endovenosa è risultato pari a 13,2 l/kg. La biodisponibilità della tulatromicina dopo somministrazione intramuscolare nel suino è risultata circa dell’ 88%.


È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.